Contesto Meditrraneo

Il Mediterraneo è la principale destinazione turistica mondiale, con oltre 400 milioni di arrivi turistici internazionali nel 2019. Questa regione ospita una straordinaria biodiversità e patrimoni culturali inestimabili, rendendola unica per i visitatori di tutto il mondo. Tuttavia, il Mediterraneo è anche una delle regioni più vulnerabili ai cambiamenti climatici, con un riscaldamento del 20% più rapido rispetto alla media globale.

Le conseguenze del cambiamento climatico nella regione includono:

  • Aumento delle temperature: Le estati sempre più calde minacciano sia la qualità della vita dei residenti sia l’esperienza dei turisti.
  • Siccità: L’insufficienza idrica mette a rischio le coltivazioni, la fauna e le risorse idriche essenziali per la popolazione e il turismo.
  • Incendi: Gli incendi boschivi, favoriti dalle temperature elevate e dalla siccità, distruggono foreste, habitat e attrazioni naturali.
  • Innalzamento del livello del mare: Le coste mediterranee sono minacciate dall’erosione costiera e dalle inondazioni, mettendo a rischio infrastrutture turistiche e comunità costiere.

Le autorità regionali e le Organizzazioni di Gestione delle Destinazioni (DMO) devono affrontare queste sfide sviluppando piani d’azione climatici che non solo mitigano gli effetti negativi del cambiamento climatico, ma che contribuiscono anche alla resilienza delle comunità e delle economie locali. Un piano d’azione climatica efficace deve essere basato su una solida comprensione delle specifiche vulnerabilità della regione e deve includere strategie per adattarsi ai cambiamenti inevitabili.

Importanza di un piano d’azione climatica

Creare piani d’azione climatici per il turismo è essenziale per diversi motivi:

  • Prepararsi ai rischi: Pianificare strategie per affrontare le sfide climatiche e gestire le crisi.
  • Responsabilità: Soddisfare i requisiti legislativi e rispondere alle richieste della società civile per la riduzione delle emissioni.
  • Opportunità: Adattarsi ai nuovi contesti climatici per garantire la sopravvivenza e la prosperità delle attività turistiche.
  • Collaborazione: Partecipare a reti internazionali come la Glasgow Declaration on Climate Action in Tourism, che offre un quadro comune per l’azione climatica nel settore turistico.

Principi Guida per i piani d’azione climatica

La guida sottolinea diversi principi chiave per la creazione di piani d’azione climatici efficaci:

  • Apprendimento continuo: Partecipare attivamente anche senza una completa expertise iniziale.
  • Collaborazione: Connettersi e condividere esperienze con altri firmatari della Glasgow Declaration.
  • Adattabilità: Non esiste un piano perfetto; ogni piano deve essere adattato al contesto specifico dell’organizzazione.
  • Connessioni: Riconoscere le interconnessioni tra le diverse problematiche ambientali e sociali.
  • Importanza del piano: L’attuazione delle azioni contenute nel piano è ciò che conta davvero.

Creazione di un piano d’azione climatica

La creazione di un piano d’azione climatica richiede un processo articolato e partecipativo:

  1. Comprendere il contesto: Analizzare le principali problematiche climatiche della regione e le iniziative già esistenti.
  2. Preparazione: Assicurarsi di avere le risorse e le competenze necessarie.
  3. Coinvolgimento degli Stakeholder: Collaborare con comunità locali, settore privato, ONG e governi regionali per garantire l’accettazione e l’implementazione del piano.
  4. Supporto al benessere: Mettere in atto strutture e processi di supporto per il benessere emotivo delle persone coinvolte.

Monitoraggio e Reporting

Un piano d’azione climatica efficace deve includere meccanismi di monitoraggio e reporting per valutare i progressi e apportare eventuali correzioni. L’adesione alla Glasgow Declaration richiede un report annuale sui progressi verso l’obiettivo di riduzione delle emissioni del 50% entro il 2030 e il raggiungimento della neutralità climatica il prima possibile prima del 2050.

Esempi di azioni concrete

Azioni pratiche che le autorità regionali e le DMO possono intraprendere:

  • Riduzione delle emissioni di CO2: Implementare misure per ridurre l’impronta di carbonio delle attività turistiche, come l’adozione di energie rinnovabili e l’ottimizzazione dell’efficienza energetica nelle strutture ricettive.
  • Conservazione delle risorse naturali: Proteggere e ripristinare gli ecosistemi naturali, come le foreste e le barriere coralline, che svolgono un ruolo cruciale nella mitigazione dei cambiamenti climatici.
  • Promozione del turismo sostenibile: Sensibilizzare turisti e operatori del settore sull’importanza del turismo sostenibile e promuovere pratiche responsabili, come il turismo lento e l’eco-turismo.
  • Adattamento alle condizioni climatiche streme: Sviluppare infrastrutture resilienti e piani di emergenza per far fronte agli eventi climatici estremi, come le ondate di calore e le inondazioni.

Strumenti e Risorse

Per supportare le autorità regionali e le DMO nella creazione e implementazione dei loro piani d’azione climatici, la guida mette a disposizione una serie di strumenti e risorse utili, tra cui:

  • Modelli di piani d’azione: Esempi di piani d’azione climatici già implementati in altre destinazioni turistiche.
  • Strumenti di valutazione del rischio: Metodologie per valutare i rischi climatici specifici della propria regione.
  • Piattaforme di collaborazione: Spazi online per condividere esperienze e buone pratiche con altre autorità e DMO.
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